di Fulton Vozza
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In questo articolo vorrei segnalare i sempre più numerosi problemi e difetti della nuova stazione ferroviaria di San Remo e della relativa nuova linea. Penso che siamo arrivati a livelli a dir poco pietosi; cominciamo dai tapis-roulant, che non riescono mai a funzionare a pieno carico perché i loro motori non glielo consentono (il corridoio è lungo più quattrocento metri): gli anziani come possono coprire tale distanza con questi tapis-roulant fermi? Quanto impiegherebbero a percorrerla tutta? La pulizia, poi, è scarsa, i pavimenti sono stati fatti con un marmo scadente che, pulito di recente e lucidato, è tornato allo stadio di prima dei lavori in meno di due settimane. Vi sono delle correnti d'aria che favoriscono non poco l'insorgere di infiammazioni polmonari e respiratorie di vario tipo (io stesso ne ho fatto più di una volta l'esperienza, in quanto prendo molto spesso il treno per recarmi a Spotorno e me le sono prese più volte per aspettare i treni, spesso in ritardo (altro che linea veloce!!)). Vi sono solo due binari di corsa contro i tre della vecchia stazione, che in più aveva quattro binari morti per parcheggiare i convogli. Nonostante tutti i soldi che sono stati spesi per scavare il parcheggio sotterraneo di tre piani, solo il terzo è utilizzabile perché gli altri due sotto di esso si sono allagati a causa delle forti piogge dei due mesi prima di Natale, e tutto questo perché la struttura è stata mal impermeabilizzata e per giunta neanche intonacata, ed è quindi anche molto sgradevole alla vista, insieme a tutto il resto del fabbricato viaggiatori. Lo stesso è inoltre ai piani superiori ancora incompleto e chissà per quanto lo resterà ancora! Meno male che doveva esserci trasferita la biblioteca comunale! Ma dubito che lo sarà, dato che anche i gradini per arrivarci sono incompleti! Spero che il comune e ancor di più le ferrovie possano ovviare a questi problemi.
Ma, alla fine io mi chiedo: non sarebbe stato meglio lasciare la vecchia litoranea, che per tanti anni ha servito con onore il trasporto ferroviario qui in Liguria e che ha reso possibile negli ultimi anni dell'Ottocento un sogno, quello di portare i binari sino al confine francese rompendo il secolare isolamento di noi Liguri? Non sarebbe stato meglio accettare i vincoli naturali della nostra terra, evitando di scavare lunghe e pericolose gallerie? I passaggi a livello, poi, potevano essere facilmente eliminati con dei sottopassi come è stato fatto a Bordighera. Quale invito migliore poteva essere per il turista quello di vedere il nostro mare in una radiosa giornata estiva uscendo dalla piccola galleria dei tre ponti? A chi non verrebbe voglia di andare subito in spiaggia? Alla fine la soluzione migliore forse sarebbe stata quella di tenere entrambe le linee, una per il traffico locale (litoranea) e una per i treni più veloci come gli Intercity (la nuova); al massimo, se proprio si doveva economizzare, si poteva de-elettrificare la vecchia linea ed esercitarla in trazione diesel sulla scia di quanto fu fatto nel 1973 sulla vicina linea Ceva-Ormea, e poi un bel treno a vapore per turisti ci sarebbe stato proprio bene sulla vecchia linea e non ci sarebbero stati problemi, al contrario di quelli che si sono dimostrati quest'anno con il treno a vapore di una agenzia tedesca che si è dovuto fermare ad Arma perché nella galleria di Sanremo sarebbe intervenuto l'impianto antincendio (che a quanto mi hanno detto non è stato messo ancora in funzione).
Alla fine, del glorioso passato ferroviario qui a Sanremo cosa è rimasto? Purtroppo solo foto e filmati dei treni, accarezzati dalle onde del mare sottostante, e i ricordi di chi ha potuto - magari negli anni '70 - viaggiare sul TEE Ligure e vedere le splendide albe nei pressi degli Aregai, o saggiare l'odore di salsedine mescolato a quello delle pinete soprastanti l'Aurelia, mentre veloci ci si dirigeva verso Genova. Mi auguro che per lo meno vengano salvate le stazioni, che secondo me possono tornare utili per trasferirvi uffici comunali, negozi e servizi in genere: non sarebbe di certo molto bello che finiscano come Savona Letimbro, demolita a tradimento dal sindaco di allora On. Zanelli nel lontano 1980; ricordiamoci che poteva essere salvata, ricordiamoci della nota scrittrice Milena Milani di Albisola che la voleva utilizzare come museo di arte moderna, e che oggi al suo posto, tanto per cambiare, sorge un enorme parcheggio auto, per giunta poco utilizzato, e le polemiche fra i cittadini Savonesi ancora oggi non si sono spente!
Ma purtroppo ora è troppo tardi, il passo è stato compiuto, il traffico locale si può definire praticamente annullato nell'estremo Ponente ligure, rimane solo Sanremo (una discesa negli inferi), e Taggia (una cattedrale nel deserto), che quantomeno è una stazione all'aperto. Per l'ennesima volta è stato favorito il trasporto su gomma dato che chi abita nelle cittadine escluse dal nuovo tracciato bene o male dovrà muoversi in macchina o in autobus, e tutto ciò crea maggior traffico ed inquinamento sulla nostra già imbottigliata Aurelia. Concludo ora con una mia riflessione personale: sono sicurissimo che, se al posto della vecchia ferrovia ci fosse stata una strada fin dai primi decenni del Novecento, e l'avessero voluta togliere, senz'altro nessuno lo avrebbe permesso, o quantomeno sarebbe stata rimpianta molto di più della povera litoranea.