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La ferrovia di Casella

Genova-Casella, un viaggio per tre valli

 

 


Descrizione tratta dalla Guida d'Italia del Touring Club Italiano

LIGURIA

TCI, Milano, 1952

2. LA GRANDE GENOVA
Passeggiate ed escursioni da Genova

10° AL SANTUARIO DELLA MADONNA DELLA GUARDIA m 804, escursione molto raccomandata per l'esteso panorama. Vi si sale lungo la carrozzabile (km 18.8) che passa per Bolzaneto, pag. 191; oppure con la TRANVIA N. 7 o N. 11 (in partenza da piazza Caricamento) fino a, km 11, Serro, pag. 192, ove, sulla sponda d. della Polcevera, 6 la stazione inferiore m 56 dell'AUTOGUIDOVIA. Questa serpeggia sulle pendici del M. Figogna, tocca Cerànesi m 307 e la stazione intermedia Gaiazza, luogo di villeggiatura, e giunge, km 9, alla Staz. Santuario-Cabianca, donde a piedi al santuario della Mad. della Guardia, pag. 191.

FERROVIA DA GENOVA A CASELLA km 24, a trazione elettrica, in ore 1.10. Il tracciato che si svolge in una zona pittoresca, ha presentato difficoltà di costruzione, attraverso terreni costituiti da calcari marnosi e da scisti argillosi. La stazione di partenza m 93 è presso piazza Manin, pag. 165. Subito si sale con vista a destra sulla Valle del Bisagno e a sinistra sui forti, toccando gli abitati di S. Pantaleo e di S. Antonino m 190 e superando con alti viadotti cinque profondi valloni.
Dopo la seconda galleria si entra pianeggiando tra castagneti e dopo la Galleria di Trensasco si scende, km 10, alla Staz. Campi S. Lorenzo m 354 e, km 11, alla Staz. Torrazza-S. Bernardo m 338.
Torrazza m 325, località di villeggiatura, fu quartier generale dell'austriaco Schulenburg durante la memoranda difesa di Genova nel 1747. Internandosi nella valle del T. Sardorella, che si valica alla confluenza con due torrentelli, si risale attraverso boschi e coltivazioni di frutta alla, km 15, Staz. Vigomorasso m 297 e, km 17, a S. Olcese m 327, ab. 725-5262 [il primo numero sono gli abitanti del centro principale, il secondo quelli dell'intero comune] (Locande), bel villaggio in posizione aprica, in una zona produttrice di ortaggi, frutta e uva che fornisce un pregiato vino bianco. Carrozzabile per Bolzaneto, pag. 191.
Più in alto, al valico del Gragnolo m 400 si scopre la verde conca di Orero. Km 19 Staz. Busalletta m 455; km 21 Staz. Niusci in 452; km 22 Staz. Crocetta d'Orero m 458, presso il valico omonimo, pag. 431, donde si scende nel versante della V. Scrivia. Km 24 Staz. Casella m 408, sulla sponda sin. del torrente, a circa 1 km dal paese [l'attuale collegamento con Casella Paese, attraverso il ponte sullo Scrivia, verrà aperto proprio l'anno successivo, nel 1953].


 

Carta TCI 1940.  Lo sfondo rosa evidenzia il tracciato della linea, inaugurata nel 1929, che allora si svolgeva lungo un itinerario del tutto nuovo, sostanzialmente privo di collegamenti stradali paralleli (tutto sommato è ancor oggi così nel primo tratto, da Genova a Campi). Naturalmente manca il "regresso" dalla Stazione di Casella (oggi Casella Deposito) a Casella Paese, di là dello Scrivia, che sarà aperto nel 1953. Sono evidenziati anche i soli quattro comuni toccati dalla ferrovia: Genova, Sant'Olcese, Casella e, marginalmente, Serra Riccò.
Lo sfondo verde distingue invece la Guidovia della Madonna della Guardia, l'altra interessante linea del Genovesato, chiusa nel 1967. Tra gli altri dettagli, si possono notare il tracciato originale della ferrovia litoranea da Voltri verso Arenzano e Savona, e la Camionale dei Giovi cioè l'autostrada Genova-Serravalle, aperta nel 1935 e oggi utilizzata dalla carreggiata della A7 in direzione Sud.
La ferrovia di Casella - Carta TCI 1940.

 

Campi.  La cartolina, databile ai primi anni Sessanta, mostra un convoglio composto da un'elettromotrice e due rimorchiate, tutte piacevolmente colme di viaggiatori.
La ferrovia di Casella - Campi.

 

Torrazza.  La FGC ha sempre raccolto materiale proveniente da altre linee. Un posto di rilievo spetta alle tre motrici della FEVF, la Ferrovia Elettrica della Val di Fiemme (Ora-Predazzo), chiusa nel 1963, che hanno conosciuto una lunga vita sui binari genovesi. La A2 (Carminati&Toselli / TIBB 1929) è qui ripresa al suo stato d'origine. Successivamente, negli anni Ottanta, tutte e tre le unità sono state ricostruite con una nuova cassa che ne ha sensibilmente alterato l'aspetto. Oggi (inizio 2011) la A2 si trova in riparazione alle Officine Ferroviarie di Arquata.
La ferrovia di Casella - Torrazza.

 

Casella Paese.  La A5, ex Spoleto-Norcia, è in sosta al capolinea. La colorazione è quella dell'epoca, bianca, con tetto, sottocassa e sottile "baffo" azzurro.
Il collegamento dal deposito a Casella, aperto nel 1953, si svolgeva su sede stradale e la stessa stazione di Casella era "in strada". Nel 1980 è stata attivata una variante, parallela ma in sede propria, e i binari si trovano ora dall'altro lato del medesimo fabbricato (confronta la foto attuale della stessa A5 più oltre).
La ferrovia di Casella - Casella Paese.

 

Nuovo! S.Olcese Tullo.  La A2 ex Val di Fiemme in corsa per un paesaggio agreste.
La ferrovia di Casella - S.Olcese Tullo.

 

Nuovo! S.Olcese Tullo.  La A4 ex Spoleto-Norcia traina un treno di tre carrozze.
La ferrovia di Casella - S.Olcese Tullo.

 

Nuovo! Casella.  Un cospicuo convoglio in doppia trazione simmetrica di due ex Spoleto-Norcia percorre il ponte sullo Scrivia nella versione originale, promiscua tra strada e ferrovia, durata fino al 1980.
La ferrovia di Casella - Casella.

 

Nuovo! Casella.  Immagine a colori della A5 nella primitiva colorazione con il sottile baffo amaranto.
La ferrovia di Casella - Casella.

 

Nuovo! Torrazza.  Ancora la A4, nella colorazione successiva, con le fasce amaranto molto più presenti.
La ferrovia di Casella - Torrazza.

 

La A5, ex Spoleto-Norcia

 Genova P.za Manin.  Per tutti gli anni '80 e i primi anni '90, i rotabili della Genova-Casella sono colorati in rosso amaranto e crema, come questa ex Spoleto-Norcia sulla sinistra. Nel 1994 la A6 torna azzurra, in una nuova, piacevole versione in cui lo stesso azzurro si estende a tutta la parte bassa della cassa. In alto a destra, il locomotore 28, ex Sangritana, oggi demolito, gemello del 29 che incontreremo nella seconda parte del nostro viaggio.
La A5, ex Spoleto-Norcia - Genova P.za Manin.

 

 Genova P.za Manin.  La A5 è pronta a partire, sullo sfondo del castello Mackenzie (Gino Coppedè, 1893-1905). Le quattro elettromotrici A4-A7 sono state acquistate nel 1971 dalla cessata ferrovia Spoleto-Norcia, chiusa nel 1968, cambiando lo scartamento dai 950 mm tipici dello scartamento ridotto italiano ai 1000 mm usati sulla Genova-Casella.
Si tratta dei motrici della dotazione d'origine della Spoleto-Norcia, costruite da Carminati & Toselli / TIBB nel lontano 1926, anno di inaugurazione di questa linea. Nel 1957 sono state ricostruite da Casaralta con un nuovo equipaggiamento elettrico e un disegno "tondeggiante" tipico dell'epoca, ripreso dalla serie di elettromotrici Stanga-TIBB che negli anni '50 si erano diffuse su varie concesse (Sangritana, Roma-Lido, Centrale Umbra, ...; altri dettagli).
La A5, ex Spoleto-Norcia - Genova P.za Manin.

 

 S.Pantaleo.  La linea comincia subito ad arrampicarsi lungo il versante destro della val Bisagno, dapprima nella periferia genovese, poi, sovrappassata l'autostrada A12 (di cui si vede un viadotto in basso), in luoghi assolutamente "deserti", ora brulli, ora boscosi: il percorso si riconosce come traccia più chiara lungo il versante, nella parte destra dell'immagine. San Pantaleo è il primo punto di incrocio.
La A5, ex Spoleto-Norcia - S.Pantaleo.

 

 Cappuccio.  Vari ponti ad archi permettono di superare, in stretta curva, le incisioni del versante.
La A5, ex Spoleto-Norcia - Cappuccio.

 

 Cappuccio.  Il secondo punto di incrocio si trova in posizione panoramica e deserta sul fianco della montagna, e offre una gran varietà di inquadrature.
La A5, ex Spoleto-Norcia - Cappuccio.

 

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