Paolo Bassani
L'elicriso

Redatto a gennaio 2011

Da: Paolo Bassani, L'elicriso - Poesie. Litografia Europa, La Spezia, 1988

 

Si tratta di un volume che trovai un giorno di settembre 1988 nella chiesa di Caprigliola, un piccolo borgo presso Aulla, al confine tra Toscana e Liguria, allora ancora servito dalla ferrovia. Di tutte le poesie, ne riporto tre che mi sembrano significative, tra cui quella che dà il titolo alla raccolta.

Dopo aver pubblicato questa pagina, mi ha scritto l'autore, piacevolmente sorpreso di ritrovare alcuni suoi testi sul web, più di venti anni dopo la loro pubblicazione. Ho così scoperto che il libro era stato presentato a Caprigliola proprio la sera prima della mia visita, e per questo alcune copie erano ancora esposte in chiesa: curiose coincidenze che il mondo di Internet ha aiutato a riallacciare .


L'elicriso

Di questa terra mia rupestre
che da millenni
al mare si protende
aspra
    selvaggia
       e luminosa
in perpetua contesa
coi venti e i flutti,
tu, biondo elicriso,
profumo intenso effondi
e ardente luce.

Un pugno di terra
tra le pietre:
altro non chiede
la tua vita;
come questa gente antica
che ancora non s'arrende
alla fatica
né il cuore cede
alle lusinghe
di facili promesse.

Elicriso,
mio fiore di Liguria,
figlio del sole
    del vento
       e del silenzio,
tu, che per la costa vai
tra rocce e lame,
lungo scogliere
e ripidi sentieri,
tu, che nessuna cura chiedi,
oggi,
come un prodigio,
generoso t'apri
dove pareva
    impossibile
       la vita.

 


Vento di pini

Lontano
    t'annunci
    vento di pini
    che scendi
    impetuoso
    la costa.
A ondate
    gli olivi
    scompigli
    e pieghi,
    e foglie
    e polvere
    in turbini
    innalzi
    lungo
        sentieri
            deserti

Corri
    t'arresti
    riprendi ansimando.
Spazzi le strade
    t'infili nei borghi
    bussi alle porte...

Rapido passi
e lontano ti perdi
    come la vita
    senza
        dare
            risposta.

 


Viaggio a Monterosso

Quanta felicità
per questo viaggio
in treno!
Come soltanto un bimbo
sa provare.
Core il convoglio
e tu fremi nel vento.
L'azzurro del mare
e del cielo
si mostra d'un tratto
e scompare
nel buio delle gallerie.
Sussulta il tuo cuore
all'atteso timore.
Poi
di nuovo la luce:
scogli orlati di spuma,
un gabbiano che vola,
lontano una vela...
Su un muro di pietra
un rosso geranio
sorride con te.


 

 


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