Scritto ad agosto 2004. Leggi più sotto, come è andata a finire.
Come molti sanno, nel 2005 ricorre il centenario delle Ferrovie dello Stato, fondate il 1° luglio 1905. Per festeggiare degnamente questa ricorrenza, le FS hanno progettato un intervento di grande rilievo: il ripristino della più grande locomotiva a vapore italiana, la 691.022.
Questa macchina, ultimo esemplare sopravvissuto del suo gruppo, si trova oggi ospitata presso il Museo Nazionale della Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano. La macchina è lì da circa 35 anni, ma è ancora di proprietà delle FS (è concessa al Museo in comodato).
Naturalmente, benché le condizioni della locomotiva siano abbastanza buone - proprio grazie al ricovero al coperto presso il Museo - il restauro si annuncia lungo e impegnativo. Il 1° luglio 2005 è ormai vicino e il tempo stringe: per fare in tempo occorre iniziare i lavori al più presto.
Intorno a giugno 2004, Trenitalia, nella persona del Direttore della Divisione Trasporto Regionale Giancarlo Schisano, ha annunciato ufficialmente il progetto di recupero della 691. Molti tecnici delle FS si sono già impegnati nella progettazione del restauro ma... la locomotiva è ancora ferma al Museo.
Sembra infatti che vi siano delle resistenze all'attuazione del progetto. Chi vorrebbe ostacolarlo si trova avvantaggiato dai tempi stretti: è sufficiente rimandare l'inizio dei lavori per vanificarne l'esito, dato che diverrebbe impossibile finire in tempo per il centenario. Pertanto è importante che una decisione sia presa ora.
Una delle foto più celebri di 691: l'unità 025 esce dalle tettoie di Milano Centrale, ancora prive di vetri a causa dei danni bellici, nel 1948 (foto Publifoto). |
Va anche detto che la rimessa in esercizio della 691.022 ha i suoi vantaggi e i suoi svantaggi. Chi scrive non nasconde alcune preoccupazioni, non tanto sull'esito del restauro, quanto su che cosa succederà dopo i festeggiamenti del centenario. Oggi la locomotiva, nel museo, è protetta e il suo avvenire "assicurato". A fine festeggiamenti che cosa ne verrà fatto?
Molti ricorderanno il caso della Bayard, ricostruzione della prima locomotiva italiana, portata fuori dallo stesso Museo nel 1989 per i festeggiamenti dei 150 anni di ferrovie in Italia, usata un paio di volte e quindi ricoverata a Pietrarsa. Poi il museo di Pietrarsa è stato chiuso a tempo indeterminato(!) e oggi nessuno può più ammirare la Bayard...
Pur con questi dubbi, probabilmente oggi vale la pena di provare: anche questo sito, analogamente a molti altri siti ferroviari italiani, decide pertanto di appoggiare il ripristino della 691.
Aggiornato al 2 agosto 2004
Aggiornamento dicembre 2004
La locomotiva, naturalmente, è ancora ferma al museo. Fino ad oggi una decisione finale non è stata presa. Sembra che ci sia ancora l'intenzione di riportarla in servizio, non per il centenario (per il quale ormai non si farebbe in tempo), bensì per un futuro non ancora ben precisato.
Aggiornamento settembre 2005
Il Centenario è passato. A parte il tristissimo francobollo commemorativo, di festeggiamenti non se ne sono visti, né tanto meno si sono viste locomotive rimesse in esercizio per l'occasione (a parte, beninteso, il normale avvicendamento di macchine restaurate, ad opera delle solite lodevoli associazioni).
A voler proprio essere precisi, all'incirca nei giorni della ricorrenza, è andata completamente distrutta in un incendio l'automotrice ALn 990.3018, ultimo esemplare superstite di questo prestigioso Gruppo, costruito dall'OM nei primi anni Cinquanta. Una coincidenza, naturalmente; ma è fin troppo facile vederla come la triste metafora della considerazione in cui è tenuto il patrimonio ferroviario di questo paese.