Scritto a dicembre 2009
For foreign visitors: Traditional Italian trains have been brown (castano e Isabella) from the Thirties to the Sixties, and then grey (grigio ardesia) along all the Seventies. Nevertheless, many beautiful liveries were introduced since mid 1950's for "special trains": the diesel railcars, that had a very relevant part in Italian railway history, and the famous Elettrotreni, i.e. first class EMU's for fast connections, like Settebello and Arlecchino. Later on, additional liveries have been proposed also for engines and coaches, and the Eighties are remembered as "the most coloured age" of the Italian railways. You can have a look at many liveries by browsing the pages for MM screensaver.
In 1994 a new livery, based on cyan-green and white, was developed for all FS rolling stock, possibly the worst livery ever designed for an Italian train. It is called XMPR and nowadays is still used on all trains for regional services, while new (and better) liveries have been designed during the last years (2007-2008), but only for long distance trains, including high-speed fleet (ETR.500, the so-called Frecciarossa). It should be noted that a progressive worsening of liveries has involved not only FS/Trenitalia fleet, but also many regional railways, that are progressively forgetting their traditional colours, and replacing them with liveries that is difficult to find amazing.We strongly believe that Italian trains do deserve better colours, brighter and warmer, and that a more coloured livery would greatly improve the "appeal" of regional trains (and the pleasure of taking photos, of course). We have tried to develop new colour schemes and to digitally apply them to some EMU's and locos. You can find them in the second part of this article. The first part shows some other examples of good and bad practice. Unfortunately it seems that bad practice is becoming more and more common than good...
Molto probabilmente i lettori abituali di questo sito sanno già tutto: come erano colorati i nostri treni e che cosa ci è toccato subire, dalla fine degli anni Novanta, con una colorazione orrida e tetra, basata su un bianco squallido e un ciano-verde particolarmente sgradevole. Avranno anche notato che negli ultimi tempi (2008-2009) varie altre colorazioni sono nate, ma solo e rigorosamente per i treni "di serie A", cioè quelli di lunga percorrenza: prima gli Eurostarcity, poi i vari Frecciarossa e Frecciargento. Non crediamo che sia del tutto un caso, è fin troppo facile vedere come una scelta deliberata, o quanto meno un "sottoprodotto non disdegnato", il fatto che ai treni che interessano al monopolista siano riservate attenzioni anche estetiche, mentre i treni del trasporto regionale, che sempre più viene spontaneo chiamare "di serie B", mantengano con ostinazione il verde XMPR.
Purtroppo, il caso Trenitalia, pur numericamente il più rilevante, non è isolato: le nuove colorazioni delle ferrovie regionali - le ex concesse - sono sempre più anch'esse da dimenticare: di questo faremo qualche esempio. Ma quello che ci auguriamo stupisca il lettore è come è facile, divertente e "fecondo" mettersi a immaginare colori nuovi, belli sul serio, per i nostri treni: è quello che abbiamo provato a fare nella seconda parte di questo articolo.
Un treno deve essere rosso. O, quanto meno, deve avere qualcosa di rosso. In realtà lo ha sempre avuto, prima di tutto per una saggia questione antinfortunistica: il rosso era di gran lunga il colore migliore per rendersi visibili in lontananza (in Gran Bretagna, per la cronaca, si è usato il giallo, forse ancora più visibile, ma senz'altro esteticamente meno valido).
Avere qualcosa di rosso per un treno significa soprattutto essere più bello. Provare per credere: una delle prime scelte "catastrofiche" dell'XMPR fu proprio l'abbandonare l'uso del rosso sul frontale; nella sua versione iniziale, infatti, c'erano solo verde e bianco. Per vedere la differenza abbiamo ricreato digitalmente la versione d'origine, sulla medesima foto: non c'è confronto.
Il rosso sul frontale | |
Riproduzione digitale della versione d'origine (circa 1996). Original version. |
Versione attuale; Fontan-Saorge (F), 31/8/2009. Present version. |
Anche le E.402B sono nate inizialmente senza rosso. Qui il riquadro è stato poi realizzato con una forma curvilinea, che è apparsa sorprendentemente consona alla geometria del frontale e dei fanali: un miglioramento inaspettato ed evidentissimo. |
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Riproduzione digitale della versione d'origine (circa 1998). Original version. |
Versione attuale; Milano Centrale, 2/8/2009. Present version. |
Il problema principale delle colorazioni dei treni attuali non è però tanto l'XMPR, quanto il fatto che esso è solo una parte, sia pure la più vistosa, all'interno di un contesto in rapida e irreversibile degenerazione. Detto in altre parole: anche i colori dei treni non FS diventano sempre peggio, non convincono o fanno proprio ribrezzo. Va detto che anche all'estero si stanno vedendo cose oscene, segno che il peggio non ha confini; noi però ci limitiamo per ora all'Italia, considerando alcuni casi emblematici.
FCU - Tre colorazioni in sequenza per la Ferrovia Centrale Umbra Three liveries used in the last years for Terni-Perugia-San Sepolcro railway: is the most recent also the best one and the more appropriate for these classic Italian railcars of the Eighties? |
ALn 776 - versione d'origine (1987)
Le 50 automotrici ALn 776 della Ferrovia Centrale Umbra (versione senza bagagliaio delle classiche ALn 663 FS) sono nate con una sobria colorazione avorio e blu chiaro, con bande rosse, che si può considerare un classico tra le ferrovie in concessione. |
La variante del 2003
Intorno al 2003 le ALn 776 FCU sono state ricolorate in una versione molto più appariscente: arancione quasi fosforescente e blu elettrico. Una scelta abbastanza unica, nel panorama italiano, non brutta, ma certamente molto meno sobria dell'originale. |
Versione attuale
Intorno al 2008 l'arancio-blu è scomparso, sostituito da qualcosa emblematico della moda attuale: un abbinamento di colori cupi e chiari (grigio scurissimo e quasi bianco), assai poco solari, e solo mitigati da una banda rossa che però - qui si vede la differenza! - anziché essere tradizionalmente rettilinea, segue un doppio andamento a onda: una scelta quanto meno anomala, specie per un rotabile come l'ALn 663, caratterizzato da una rigorosa geometria di linee rette. |
I colori dei Flirt
In recent years Stadler has delivered many Flirt EMU's to four regional railways in Italy. They are really good vehicles but in no case we are truly enthusiast of their colours (possibly the best is the FG one). |
SAD; linee dell'Alto Adige (sulla celebre Merano-Malles circolano i GTW 2/6 diesel, dal colore simile): ST, Sistemi Territoriali; servizi suburbani in Veneto: FG, Ferrovie del Gargano; sono utilizzati, con ottimo successo di pubblico, sulla Foggia-Lucera, riaperta nel 2009 dopo 40 anni di abbandono: FT, Ferrotranviaria; linea Bari-Barletta e altri servizi in Puglia: Da una presentazione della produzione Stadler, riproduciamo i bozzetti di quattro diversi Flirt destinati al mercato italiano delle "ferrovie regionali". A dire il vero, nessuno ci entusiasma del tutto. Ad esempio, pur con tutta l'ammirazione per la qualità del servizio in Alto Adige, ci sembra che la colorazione SAD, un grigio scuro metallizzato con la "confusione" di quei colori sul tetto, sia veramente poco appropriata alla bellezza dei paesaggi attraversati; ci pare che non sia, come si dice, né carne né pesce: né mimetica (come poteva essere ad esempio il classico verde scuro svizzero), né appariscente (come è il rosso vivo del Trenino del Bernina e dei suoi simili). I più sobri sembrano comunque quelli delle Ferrovie del Gargano e anche quello della FT. Ma quest'ultimo riserva una sorpresa... |
Ecco la foto finale del Flirt FT, sempre dalla brochure Stadler. Attenzione a come è stato effettivamente realizzata la colorazione. Nonostante il bozzetto prevedesse una normale fascia rettilinea, alla fine a qualcuno è venuta l'idea delle onde, in qualche modo parenti della terza versione FCU vista sopra e della riga rossa delle carrozze Eurostarcity.
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Al peggio non c'è mai fine...
Two "frightful" examples from FER (Emilia Romagna) and ST (Veneto). Is such a complex and confusing pattern the best choice for a railcar? In our opinion is undoubtedly the worst. |
E' persino difficile trovare le parole; questa colorazione, che la FER ha applicato ad automotrici, locomotive e carrozze, è conosciuta in gergo come Anguria, che non è propriamente un complimento. Se sulle E.464 o sui Vivalto può ancora essere passabile, sulle ALn 663 e 668 è qualcosa di osceno, del tutto slegato dalla forma del rotabile, asimmetrico, anzi: proprio storto, con quei tagli diagonali sul frontale, e gli archi che vengono "spezzati" dai rientri delle porte. Mah. |
Ancora peggio è andata in Veneto: stesse linee storte e incoerenti con la forma dell'automotrice, e, in aggiunta, un colore scuro e smorto, così lontano da quello che ci vorrebbe per "staccare" nel paesaggio padano. Eravamo il paese del Sole. Eravamo... |
Inserisco questo esempio non solo perché interessante, ma anche perché è stato lo spunto per la nascita dell'intero articolo. Uno studente, Emanuele Simone, mi ha mandato un suo lavoro scolastico in cui, tra l'altro, proponeva una variante al Vivalto, con una diversa forma delle bande blu e le porte gialle. Gli ho poi chiesto di provare anche una variante rossa. Eccole entrambe. Le porte in colore più vivace (rosso o giallo) sono un espediente estetico e pratico, abbastanza diffuso all'estero, per favorirne la visibilità ai viaggiatori. Il risultato ci pare migliori, pur lasciando lo stesso sfondo bianco, che resta una delle "mode" di questi tempi (su cui continuiamo peraltro ad avere vari dubbi).
Vivalto
The new double-decker Vivalto uses the same XMPR colours, re-arranged in another scheme. It's a bit better, but we still think that much more improvement could come from different colours, as those we suggest in the next two pictures. |
Versione originale |
Versione blu |
Versione rossa |
Alla fine la conclusione a cui siamo giunti non può che essere una: rimboccarsi le maniche e... ricolorarli tutti!
Basta lavagne bianche, basta con quel verde-ciano. Una volta, un po' provocatoriamente, qualcuno disse che i nuovi TSR della Linea S5 avrebbero avuto bisogno di "colori caldi e solari". Si ritrovarono in una (lieve) variante dell'XMPR Trenitalia. No: non c'eravamo proprio!
Ma una delle cose belle di Photoshop è che si può volare con la fantasia. Ecco che cosa abbiamo pensato e fatto nascere!
Le colorazioni sono in un certo senso "progressive": all'inizio mantengono lo stesso schema XMPR, cioè la banda diagonale, il muso a tinta unita, le righe in fiancata. Poi, a poco a poco, cominciano a distaccarsene sempre più: scuriscono il bianco, mettono più fasce frontali e via dicendo: ora sì che ci siamo!
Infine, la scelta di usare foto reali non è per nulla casuale e si oppone alla consuetudine di mostrare le nuove colorazione in bozzetti "finti", artificiali, in cui tutto sembra forzatamente più bello. Crediamo invece che partire da una foto reale sia il solo modo di giudicare la vera bontà di una colorazione.
Gli schemi dall'1 all'8 e il 24 sono miei. Il 9 è di Daniele "xsiv", il 10 di Fabio Baschirotto. Quelli dall'11 al 28 (escluso il 24) sono di Silvia, che ha portato la sua fantasia e la sua immaginazione in mezzo ad elettromotrici e locomotive, con i risultati che potete ammirare.
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