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Scritto ad aprile 2008, aggiornato a settembre 2008

Il sito è stato chiuso per interramento.

The site is closed.

Ci scusiamo per l'improvvisa fine del sito.

We apologise for the sudden end of this site.

 


Che cosa è successo

Per oltre due mesi, dal principio di aprile 2008, i lettori dello stagniweb hanno trovato il messaggio qui sopra, al posto del mio (e loro) sito. Poi, a poco a poco, qualche pagina è ricomparsa, insieme a un conto alla rovescia, ironicamente mutuato da quello che, durante tutto il 2008, le Ferrovie dello Stato hanno proposto ai propri viaggiatori per l'apertura della Milano-Bologna ad alta velocità: un evento certo importante, ma che non riesce a far dimenticare tutti i guai della ferrovia italiana, e quelli di questo 2008 in particolare.

Riapertura dello Stagniweb
Parte il conto alla rovescia per la riapertura del sito. Un impegno concreto nei confronti di tutti i cittadini.

           
mancano:
 
 

0 giorni

 
 

Il conto alla rovescia puntava al 9 settembre. Da tale data il sito torna interamente disponibile, "più cattivo di prima", cioè con un rinnovato impegno a mostrare che cosa non funziona nella ferrovia e soprattutto perché c'è bisogno della ferrovia, di una ferrovia ben fatta e ben funzionante. Il primo articolo che apre la nuova stagione è proprio il resoconto di questi mesi: Trenitalia 2007/2008, l'anno senza svolta.

Ma i motivi di disappunto, che avevano portato alla chiusura, rimangono ancora vivi: per questo mantengo anche il resto della pagina originale dell'interramento, che a poco a poco era andata spiegando le ragioni della mia protesta. E leggere cose come l'articolo che ho aggiunto qui sopra non fa che confermare ogni mio disappunto...


Se il mondo ha scelto di preferire il silenzio, non posso che fare altrettanto anch'io.

www.rfi.it/pianodazione.asp

L'Italia si prepara al silenzio....

 


 

"Tu sei un ingenuo.
Tu credi che se un uomo ha un'idea nuova, geniale, abbia anche il dovere di divulgarla. Tu sei un ingenuo. Prima di tutto perché credi ancora alle idee geniali. Ma quel che è peggio è che credi all'effetto benefico dell'espansione della cultura.
No, al momento ogni uomo dovrebbe avere un suo luogo del pensiero protetto e silenzioso. La cultura deve essere segreta. Non esiste una sola idea importante di cui la stupidità non abbia saputo servirsi."

Giorgio Gaber, Un'idiozia conquistata a fatica, 1997

 


Perché è interrato?

Avevo promesso a qualcuno una pagina esplicativa sull'improvvisa chiusura del sito: eccola.

Prima di tutto ringrazio tutti quelli che in questi giorni mi hanno scritto sinceri messaggi di solidarietà. Non ho ancora risposto a tutti, perché sono tanti, ma lo faccio ora con questo testo.

Desidero anche tranquillizzare tutti quanti: la decisione di chiusura è stata solo mia, senza nessun tipo di costrizione da alcuno, né in campo ferroviario, né lavorativo.

In un certo senso, la chiusura è stata "istruttiva" anche per me, in quanto mi ha fatto capire quanto il sito fosse considerato importante dai suoi lettori. Anzi: mi ha rivelato l'esistenza di un pubblico fedele, che lo consultava a livello pressoché quotidiano (questa è un'informazione preziosa: in realtà io supponevo di rivolgermi a un "target" decisamente più saltuario, e ora capisco meglio alcune richieste, come quella di una migliore indicazione delle pagine aggiornate).


Come molti hanno immaginato, la chiusura è una specie di "protesta estrema", verso tutta una serie di cose che proprio non mi vanno giù. Ho usato il termine interramento perché questo è un po' il limite ultimo di un'intera catena di sbagli sulla ferrovia. Fortunatamente è anche il più costoso di tutti, e quindi nemmeno il più grave o incombente...

Ve ne sono certamente di più incombenti, uno in particolare, ed è per quello che la seconda citazione, qui sopra, è per il colossale piano di barrieramento antirumore che RFI ha appena completato, con una precisione e una vastità d'analisi degna di ben miglior causa (per esempio la causa di far circolare bene i treni, che tra l'altro mi pare un po' più attinente alla mission dell'azienda, come va di moda chiamarla oggi!).


So che molti si sono dati da fare a cercare su Google chi fosse questo Zucchi, che ha pronunciato una delle frasi più somare che si ricordino a memoria d'uomo (almeno stando alla citazione sul giornale). Francamente, fino all'inizio di aprile, non ne sapevo nulla nemmeno io, ma Fabrizio mi ha inconsapevolmente fornito lo spunto, mandandomi il trafiletto, quando peraltro il sito era già chiuso da un paio di giorni.

Non è stata dunque quella, la goccia che ha fatto traboccare il vaso, non fosse altro per il fatto che, come dicevo, non giudico l'interramento un rischio davvero incombente.

Ecco, se proprio si vuole trovare una goccia, essa è stata un altro articolo, il più triste, il più nemico della ferrovia che abbia mai letto, questo qui.

"L'incubo del raddoppio", "i treni erano due, sono già diventati 50", "un'autentica minaccia", "l'inquinamento acustico spaventoso". Se questo è il pensiero, si badi bene, non del cittadino della Val di Chiana - che mai vedrà fermarsi un treno sulla Direttissima - ma dei cittadini milanesi, che possono contare su un'accessibilità ferroviaria oggettivamente notevole, allora penso proprio che lo stagniweb non serva più.

Se non siamo stati capaci di far capire che i due treni "sono diventati 50" grazie a qualcuno che è riuscito a restituire ai milanesi due binari abbandonati da decenni, e lo ha fatto senza utilizzare nemmeno un kilo di cemento, senza ricorrere a neanche una consulenza o un appalto, allora il mondo sta andando da una parte completamente diversa da quella dove cercavo di andare io. Come si diceva nell'antica Roma, mi ritiro a vita privata.


Anche perché c'è un'altra cosa che devo considerare. Su questo sito, è vero, si criticava tanto, c'erano pagine, come quelle dei 10 problemi o degli scempi ambientali, che ad alcuni sono sembrate molto cattive. E infatti volevano essere cattive.

Anche oggi ci sarebbero ancora tante cose severe da raccontare, dalla triste fine di qualsiasi idea di liberalizzazione, alla vicenda del "catalogo" dei treni regionali, fino alla sceneggiata dei tagli di FS ai servizi a lunga percorrenza (quando forse non tutti sanno che la Finanziaria 2008 ha quasi raddoppiato il sussidio per tali servizi, tanto che oggi circa la metà dei treni a lunga percorrenza è sussidiata, al pari del trasporto regionale). Per non parlare di un gestore dell'infrastruttura che, a mio parere, continua ad avere significativi problemi, che riconduco da un lato ad approcci eccessivamente cautelativi (vedi l'impatto dell'SCMT sulla circolazione), dall'altro a scelte infrastrutturali costose senza essere "produttive" (quelle che in linguaggio comune si direbbero faraoniche).


Ma la severità di alcune pagine era bilanciata da altre pagine, quelle che dicevano: noi abbiamo un progetto, sappiamo che cosa proporre alla ferrovia. Steso il cemento - e solo il cielo sa quanto cemento! - posati i binari, dopo 20 anni di lavori, noi proponiamo un servizio, degno di un paese civile e di una ferrovia moderna. Così ho raccontato a che cosa serve un orario cadenzato simmetrico e ho illustrato il progetto delle Linee S della Lombardia, in un articolo che assomigliava fin troppo a un Programma Triennale dei Servizi, lo strumento di pianificazione che avrebbe dovuto sancire quello stesso progetto.

Ma nessun programma triennale è stato approvato nel frattempo, e nulla di buono riesco a vedere all'orizzonte. Un accordo sottoscritto, quello per la Tangenziale Est Esterna(!), prevedeva l'avvio delle linee S fino a Treviglio a giugno 2008, fino a Lodi a giugno 2009. La prima data è ormai disattesa, rinviata a dicembre a causa dei ritardi nella consegna dei treni. Ma a dicembre? E a giugno 2009? Nessuno, ad oggi, sembra poter dare alcuna certezza, dire se davvero vorrà trovare le risorse economiche necessarie a pagare questi servizi (ovviamente sussidiati, al pari di qualsiasi altro trasporto regionale).

Criticare da un lato, senza più poter promettere un progetto dall'altro (o peggio ancora: continuando a prometterlo con parole al vento) mi è sembrato come se volessi prendere in giro il lettore.

Non è mia intenzione prendere in giro il lettore. Per questo, per ora, ho scelto il silenzio.

Giorgio Stagni, 11 maggio 2008


 

Infine ringrazio ancora una volta le decine e decine di lettori che mi hanno espresso tutta la loro solidarietà in questi mesi. E' con stupore e orgoglio che ho osservato l'autentico rilievo mediatico che l'interramento ha suscitato tra gli appassionati della ferrovia italiana.
Per tutti quanti, il mio regalo sono le nuove immagini che vado aggiungendo alla galleria fotografica. Perché anche questo va detto: ho sempre amato molto di più il raccontare le cose belle. Gli scempi, le fesserie, i disastri li ho aggiunti proprio quando era diventato indispensabile... forse perché sono un "ingenuo", come ho trascritto nel box più sopra :)

 

«Abito da una vita a 30 metri dalla stazione di Bollate Nord; l'ho sempre considerato un enorme privilegio, non certo un danno!»
Silvia, 20 anni, studentessa

 


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