RIVISTA TECNICA DELLE FERROVIE ITALIANE
a. XXVII, vol. LIV, 15 settembre
1938, pp. 180-186
Arch. R. NARDUCCI, per incarico del Servizio Lavori e Costruzioni delle F. S.
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Nota: il testo riproduce fedelmente l'articolo. Gli incisi in blu corsivo sono commenti e spiegazioni per i lettori moderni. Le piante sono tratte dall'articolo, i prospetti sono stati realizzati in base a tali piante, in formato compatibile con lo screensaver Traffic. Le fotografie a corredo sono state prese nell'agosto 2006.
For foreign readers: the text and the maps are reproduced from the Technical Magazine of Italian Railways; photos were taken in August 2006, drawings are painted in the Traffic screensaver format.
In mid Thirties, many stations along the Riviera (line Genova-Ventimiglia) still had their original buildings made of wood. When the second track was built between Loano and Albenga (1936), Arch. Narducci designed two new buildings for these stations. Their style is still valuable, and represents an important document of the quality of Italian railway design in 1930's.
Also the buildings of Finale Ligure Marina and Cogoleto (both still in use) and San Lorenzo-Cipressa (closed in 2001) were built with the same style. Then, after World War II, the buildings of Pietra Ligure, Noli (now demolished) and Vado Ligure were rebuilt, but with a simpler and less interesting style.
The last two wooden buildings, in Celle and Spotorno, coming from the construction of the railway (1868-72) survived up to 1977, when the original single-track line was discontinued.
Con la costruzione del secondo binario della linea Genova-Ventimiglia fra Loano e Albenga [10 agosto 1936], nelle due stazioni estreme del tronco sono stati costruiti due nuovi fabbricati viaggiatori, nel cui progetto chi scrive ha cercato di realizzare opere di carattere moderno ma di assoluta sobrietà.
Il fabbricato di Albenga è disposto in senso leggermente obliquo alla via dei Mille e fronteggia un vasto piazzale, libero completamente dal traffico pesante, dato che i servizio merci si svolgono in un separato fabbricato, sul lato Genova al quale si accede con apposita rampa. [oggi il fabbricato merci e la rampa sono ancora integri, anche se ad Albenga, come in tutte le altre stazioni della Genova-Ventimiglia, non si effettua più alcun servizio merci, almeno dal principio degli anni Novanta]
L'architettura, informata a criteri razionali, acquista bellezza per un'opportuna applicazione di materiali di rivestimento, quali la pietra di Castel Govone, nella parte basamentale, che bene si armonizza con il paramento di mattoni (cotto antico) dei due piani superiori, ed il marmo verde imperiale contornante con forti linee le porte e finestre sul prospetto verso la ferrovia.
Per la differenza di livello di m. 3,50 tra il piazzale esterno e quello interno, il fabbricato risulta a tre piani verso città e due piani verso ferrovia.
La galleria del sottopassaggio è in comunicazione diretta con l'atrio e dà modo ai viaggiatori di portarsi direttamente al marciapiedi principale ed a quello intermedio superando brevi scale.
Il sottopassaggio in corrispondenza delle scale d'accesso al 1° marciapiedi è illuminato da solai in vetrocemento.
La decorazione dei locali per il pubblico ha un tono di sobria signorilità con moderato impiego di adatti e nobili materiali; così la sala di 1ª e 2ª classe è stata rivestita con marmo brecciato di Vagli, la sala del ristoratore con marmo rosso Italia, il sottopassaggio e relative scale in pietra di Castel Govone, l'atrio, la biglietteria, l'accettazione bagagli e sala di 3ª classe con travertino di Rapolano.
I pavimenti sono stati eseguiti con piccole tesserine della «Ceramica Ligure».
Il piano superiore, al quale si accede dall'atrio a mezzo di comode scale, accoglie i vari servizi del movimento, il Comando della Milizia Ferroviaria, un secondo ristoratore ed un'altra sala di attesa.
La razionale disposizione degli ambienti nei due piani consente il regolare svolgimento dei servizi e permette al viaggiatore un facile orientamento.
La costruzione, eseguita con struttura portante in cemento armato, è costata lire 1.500.000.
Fabbricati minori per i servizi merci ed accessori completano l'attrezzatura della Stazione.
Sono evidenziati in giallo gli ambienti per i viaggiatori (atrio e sale di attesa), in rosa quelli di servizio (ufficio movimento, biglietteria, ecc.), in azzurro ristoratore e bagni, in grigio le coperture (pensiline), in marrone i binari.
Piante a piena risoluzione (260 kB) |
Oggi la disposizione degli interni è mutata ma non in maniera eccessiva: in particolare al piano terra il locale Colli a mano ospita il Dopolavoro ferroviario, la Sala di III classe è diventata rivendita di tabacchi, mentre una vasta edicola ha occupato Sala di I/II classe e Biglietteria. A sua volta la biglietteria è stata ricostruita integralmente al posto del ristoratore (questa è probabilmente la modifica più importante per la percezione complessiva dell'ambiente). Infine i bagni sono chiusi. |
La stazione di Loano è risultata piccola ma accogliente, comoda e semplice nel suo organismo, decorosa senza inutile sfarzo, adeguata alle crescenti esigenze del pubblico, e bene si ambienta nel pittoresco paesaggio della Riviera.
Come dimostra la pianta del fabbricato, la distribuzione dei servizi risulta chiara e razionale. Nel piano terreno, dall'ampio atrio in cui è sistemata un'elegante biglietteria, si accede ai locali del servizio bagagli ed alle sale di aspetto e poi dal primo marciapiedi al sottopassaggio ed al ristoratore, che, oltre alla sala da pranzo, ha un'ampia e panoramica terrazza coperta. Nei due piani superiori si hanno gli alloggi per il personale, Oltre al nuovo fabbricato viaggiatori con marciapiedi principale sul fronte ed uno intermedio fra il 2° e il 3° binario, si è provveduto alla costruzione di una pensilina in cemento armato dell'aggetto di m. 6,50 sul marciapiede principale, verso ferrovia, di un moderno magazzino merci e di un fabbricato isolato per servizi accessori.
Il marciapiedi lungo la fronte del fabbricato è messo in comunicazione con il marciapiedi intermedio dal sottopassaggio. Le pareti del sottopassaggio sono state rivestite in lastre di pietra di Castel Govone, mentre i gradini delle comode scale di accesso sono rivestiti con marmo di Carrara di prima scelta. L'illuminazione è stata realizzata con apparecchi a muro di vetro opalin.
La struttura dei fabbricati è in muratura ordinaria con solai e terrazze di cemento armato. I pavimenti dei locali per il pubblico sono in tesserine della «Ceramica Ligure»; le pareti dell'atrio sono rivestite di marmo brecciato di Vagli, gli zoccoli delle sale di attesa di marmo chiampo rosato e bardiglio Gioia, e le pareti del ristorante di cipollino apuano.
All'esterno la zona basamentale ed i contorni di porte e finestre sono di pietra di Castel Gavone, la parte superiore è a fascioni orizzontali di intonaco a tinta incorporata e di mattoni di paramento cotto nuovo.
L'edificio è costato L. 600.000. [utilizzando il coefficiente di rivalutazione Istat, questo corrisponderebbe ad appena 500'000 Euro del 2006: una cifra assai modesta, se si pensa che una semplice fermata con due marciapiedi e pensiline, senza fabbricato, oggi costa almeno 1 milione di Euro]
Pianta a piena risoluzione (150 kB) |
Oggi la Sala d'attesa di III classe è diventata per metà rivendita di giornali (lato binari); il Dirigente Movimento alloggia nella Cabina AC che non condivide più lo spazio con la biglietteria, la quale, come ad Albenga, è stata integralmente ricostruita, utilizzando la metà di destra dell'atrio.
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Le nuove costruzioni di Albenga e Loano costituiscono l'inizio della sistemazione di quelle stazioni della Riviera di Ponente che ancora oggi hanno come fabbricati viaggiatori costruzioni di legname.
[Con uno stile molto simile ad Albenga e Loano, furono costruiti anche i nuovi fabbricati di Finale Ligure Marina e Cogoleto, entrambi ancora oggi in funzione; nel 1940 seguì San Lorenzo-Cipressa, oggi abbandonato, caratterizzato da un elegante fronte curvilineo e dall'uso di piastrelle di colore verde chiaro, in luogo del mattone a vista.
Nell'immediato dopoguerra vennero invece realizzati i fabbricati di Pietra Ligure, Noli e Vado Ligure (linea originale), di architettura assai più scarna e modesta, in coerenza con il ridimensionamento dell'importanza delle ferrovie, che purtroppo si ebbe a partire dagli anni Cinquanta.
Con questi interventi, i fabbricati originali in legno, che in origine caratterizzavano quasi tutte le stazioni della Genova-Ventimiglia, rimanevano soltanto a Celle e Spotorno: essi durarono sorprendentemente a lungo, fino alla soppressione del tracciato originale nel maggio 1977. Oggi tutti i fabbricati in legno sono andati perduti.]
Questa sistemazione implica problemi di urbanistica; e se le soluzioni si presentano svariate per diversità planimetriche e altrimetriche, la linea maestra che si impone al progettista è sempre quella di un'architettura italiana che sia l'espressione viva ed integrale dell'ambiente regionale.
Questo articolo è stato reso possibile grazie al contributo di Carlo Sottocasa, che ha fornito le pagine della Rivista Tecnica, e a cui vanno i più vivi ringraziamenti.