Redatto a marzo 2009
Nella galleria di presentazione delle mappe storiche, per ogni mappa si danno quattro valori, che caratterizzano la ricchezza di informazioni dell'immagine digitale, come ad esempio:
Lato 5100 pixel, 22.4 Mpixel (7.9 MB), 300 DPI.
Ovviamente, lo scopo dell'archivio è fornire mappe di elevata qualità, e quindi tutti questi valori sono appunto una misura della qualità delle mappe stesse. Gli stessi valori sono perfettamente utilizzabili per caratterizzare una fotografia digitale (o anche una scansione di una foto su pellicola). Ma che cosa significano esattamente?
Proprio perché continuo ad accorgermi che la cosa non è così scontata, provo a darne una spiegazione elementare.
Questa è la grandezza più facile in assoluto: misura il numero di "puntini" (pixel) di cui è costituita l'immagine. Più precisamente conta i pixel lungo un lato dell'immagine. Convenzionalmente ho scelto di indicare il lato maggiore. Le mappe hanno un rapporto tra i lati variabile, ma per le foto, in cui questo è sostanzialmente fisso, dare il lato maggiore significa dare anche l'altro, che sarà calcolato come:
Appare evidente che più il numero è grande, più l'immagine è "bella", perché contiene tante informazioni (ovviamente purché la scansione o la stessa foto siano state fatte a regola d'arte).
I pixel del punto precedente erano una grandezza lineare, esattamente come dire che un tavolo è lungo 1 metro. Possiamo però anche parlare di area, cioè di una grandezza di superficie. Se il nostro tavolo ha i lati di 1 metro per 2, ha l'area di 2 metri quadri. Analogamente, se la nostra mappa/foto ha i lati di 1000 pixel per 2000, ha un'area di 2'000'000 pixel quadri, ovvero di 2 Megapixel (MP o Mpixel). Questo significa che dare i due lati o dare i Mpixel è perfettamente indifferente: si sta dicendo la stessa cosa, in due modi diversi.
Tutte le fotocamere digitali quantificano il numero di informazioni che sanno raccogliere in termini di megapixel, cioè di "area di pixel" che producono. Piccola nota critica: le informazioni reali "catturate" dalla macchina non sono date solo dal numero di pixel, ma anche da tanti altri fattori, in primo luogo la qualità ottica dell'obiettivo, poi il "rumore" del sensore, la precisione della messa a fuoco ecc. Quindi, come mostrano molte recensioni di DPReview, spesso macchine economiche da 10 o 12 Mpixel, oggi abituali, non catturano molte informazioni in più di quanto non ne catturasse una macchina da 6 Mpixel più vecchia ma meno economica.
Con i Megabyte (o MB), cambiamo completamente argomento. Non stiamo parlando più di informazioni contenuta nell'immagine, ma dello spazio occupato dal file in cui l'immagine è scritta. Il punto fondamentale è che le immagini, per occupare il minor spazio possibile, vengono compresse, attraverso il metodo/formato JPEG. In un'immagine non compressa, come una Bitmap, dati i Mpixel, i Megabyte del file sarebbero esattamente il triplo (perché per ogni pixel si scrive 1 byte per ciascun colore, rosso, verde e blu - vedi i dettagli).
La compressione JPEG fa perdere qualità all'immagine, cioè butta via qualcosina. Più si comprime, più il file viene piccolo, ma l'immagine - pur conservando lo stesso numero di pixel - perde di "incisione": artefatti attorno ai fili, colore rosso "impastato", cielo a quadrotti, ecc.
E' l'esperienza che insegna a legare i Mpixel di partenza con la dimensione del file che è lecito aspettarsi per non perdere qualità. Si noti che un soggetto complesso (tipicamente il fogliame, il selciato e simili) si comprime poco, quindi a pari Mpixel e compressione, ottengo un file più grosso, per il semplice fatto che l'algoritmo JPEG deve scrivere "una cosa più complicata".
Tanto per dare un ordine di grandezza, un'immagine per il web da 800 pixel (cioè appena 0.48 Mpixel) dovrebbe stare sui 150-200 kB, e salire verso i 300-400 kB se si usa il lato da 1024 pixel (come nelle foto "large" di questo sito). Un'immagine da 6-8 Mpixel, tipicamente quella di una fotocamera digitale compatta dovrebbe stare sui 2-3 MB. Una reflex DSLR produce file intorno a 5-6 MB.
L'ultimo passaggio è il più spinoso, ma anche quello che, se capito giusto, permette di rispondere alla domanda che a questo punto sarà venuta spontanea: qual è la risoluzione giusta? Il tutto è spiegato in dettaglio nell'apposito articolo ma lo riassumo anche qui: la risoluzione giusta dipende dall'uso che devo fare della foto, cioè sostanzialmente dalla dimensione a cui la voglio stampare/vedere.
La formula di gran lunga più semplice è quella di dividere per 100 il numero di pixel di lato: così si ottengono i centimetri a cui si può stampare l'immagine. Ad esempio 3000 pixel = 30 cm: facilissimo, no? Nell'articolo si spiega che questo corrisponde a una risoluzione di 254 DPI, ottimale per la larga maggioranza delle foto.
In particolare per le mappe, il valore di DPI indicato è quello a cui è stata fatta la scansione. Questo significa che, se ristampassi l'immagine a quella risoluzione, la otterrei esattamente nelle dimensioni dell'originale. Però posso scegliere di ridurre un po' la risoluzione finale, cioè il livello di finezza della stampa, e aumentare in proporzione il formato. Per esempio la nostra mappa da 5100 pixel (cioè ben 22 Mpixel) può essere stampata davvero a livello di poster, con un lato anche superiore dei 51 cm che uscirebbero dalla "regoletta". Ovvio che però se esagero troppo, comincerò a vedere in stampa la "quadrettatura" dei singoli pixel.
Notiamo infine che le immagini web, di solito da 800 o 1024 pixel, sono "molto piccole" in termini di stampa: appena 8-10 cm. Questo spiega come mai di norma non si può stampare un'immagine web. Cioè: non è "vietato", ma i risultati sono modesti. A video ce ne si accorge poco per il semplice fatto che il video ha una risoluzione relativamente bassa, di circa 70-90 DPI.
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