Scritto a settembre 2013
CONTENUTO
Risaie novaresi
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La Novara-Varallo, miracolosamente scampata alla lista delle 11 linee definitivamente chiuse a giugno 2012, è ritornata nell'elenco all'inizio del 2013: elenco inevitabilmente più breve - ormai è rimasto ben poco da chiudere - che comprendeva, oltre alla linea di Varallo, anche la Vercelli-Casale. La chiusura di quest'ultima è stata ufficializzata a settembre 2013 (ma dato che la linea era già chiusa in estate, l'ultimo treno è in realtà circolato a giugno). Per la Novara-Varallo è stato invece proposto un nuovo servizio "che riducesse i costi e ottimizzasse gli orari".
Nel frattempo, per buona parte della primavera-estate 2013, la linea è stata oggetto della ben nota strategia delle soppressioni casuali, già largamente applicata l'anno prima alle altre linee condannate: ogni giorno una, due o tre coppie di treni vengono soppresse, un giorno al mattino, un altro al pomeriggio o alla sera, senza preavviso e ovviamente senza giustificazione. Al posto del treno arriva il bus, verosimilmente in ritardo e tutt'altro che facile da trovare, visto che pressoché tutte le stazioni non hanno né altoparlanti né teleindicatori per avvisare della sostituzione.
Da ultimo, la linea di Varallo non ha visto neanche un treno dal 3 al 21 luglio 2013. Poi, quando ormai tutti la davano per morta, magicamente, il 22 luglio sono ricomparsi i treni: per la cronaca, quel giorno 7 cancellati e 13 effettuati. Da quel momento, ancora con alcune soppressioni un po' più sporadiche, la linea ha passato indenne l'agosto ed è arrivata a settembre, quando il nuovo orario è stato reso pubblico quattro giorni prima della sua attivazione, prevista per domenica 8 settembre 2013.
Annuncio di soppressione
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Analizzare il nuovo orario resta un esperimento interessante, nel bene e nel male. In estrema sintesi:
Usando un solo treno, la frequenza è di 3-4 ore, e in questo modo è difficile "centrare" le punte lavorative e studentesche. Ad esempio a Novara manca la partenza delle 14, e anche nelle altre località gli arrivi appena prima delle 8 e le partenze tra le 13.30 e le 14.30 non sembrano messi bene.
Scegliendo di non fare invii a vuoto (o corse che di fatto sono invii), evitando le corse relativamente presto al mattino o relativamente tardi alla sera e infine (come già in precedenza) non lasciando il treno a Varallo la notte, diventa difficile avere un arco di servizio soddisfacente: a Novara si arriva "tardissimo" al mattino (8.45) e l'ultima partenza alle 17.15 è sostanzialmente troppo presto per un'utenza lavorativa.
Nei festivi l'orario offre in sostanza una possibilità per andare dalla valle a Novara al mattino e tornare al pomeriggio. La possibilità opposta, da Novara verso Varallo, esiste ma è marginale a causa della partenza molto presto per un festivo (7.15 da Novara, che vuol dire ad esempio 6.15 da Milano). Si noti che la "rivalutazione turistica della linea" era stata largamente sbandierata a livello locale per suffragare il mantenimento in esercizio.
La sintesi è che "a costo minimo" meglio di così era difficile fare; forse si poteva infittire qualcosa rinunciando al cadenzamento (con una percorrenza di poco più di 1 h, si poteva fare un treno ogni 2h30 anziché 3, ma con pochi benefici aggiuntivi).
Il risultato è un orario che non è né carne né pesce. Su una linea che fino a oggi aveva un'utenza decorosa ma sostanzialmente pendolare, andare a mettere degli orari diciamo così "teorici" (frutto del rigoroso cadenzamento imposto dall'usare un solo mezzo) rischia di scontentare tutti e portare all'unica "conseguenza" che forse molti auspicano.
Tra l'altro, promettendo orari "ottimizzati", ci si dimentica che qui, come sulle altre linee chiuse (e molte altre linee secondarie italiane) gli orari erano già ottimizzati, nel senso che, nei decenni, erano stati progressivamente "ritagliati" intorno alle nicchie di domanda pendolare e studentesca esistenti lungo la linea: un'ottimizzazione davvero ai minimi termini, all'osso, ma pur sempre un'ottimizzazione. Anche i più convinti sostenitori del cadenzamento sanno bene che un orario cadenzato o rende possibile un salto significativo nella domanda di mobilità, oppure non è un orario ottimizzato, specie in presenza di nicchie di domanda consolidata.
Il nuovo orario da settembre 2013 a confronto |
Il nuovo orario feriale 2013 a confronto
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Il nuovo orario festivo 2013 a confronto Nei festivi il commento è brevissimo: a una maglia precedente tutto sommato utilizzabile (e difatti discretamente utilizzata) si sostituisce un'unica possibilità per andare in giornata da Varallo a Novara o viceversa. |
Questo della linea di Varallo è comunque un esperimento interessante, appunto nel bene e nel male, ed è significativo confrontarlo con la proposta concettualmente opposta che era stata avanzata nel 2012 dalle associazioni di utenti delle linee chiuse allora, in particolare nel cuneese e sulla Pinerolo - Torre Pellice.
La proposta, ovviamente non accolta, era di ripristinare almeno i treni nelle fasce di punta. Era opposta al caso di Varallo perché tentava di salvare il salvabile, ma aveva un costo di produzione nettamente superiore. Infatti, conservando il servizio nelle fasce di punta, manteneva sostanzialmente immutati i costi vivi di produzione, riducendo quindi l'efficienza complessiva (oltre che l'appetibilità del servizio). Sulla Novara-Varallo, al contrario, siamo al costo minimo, ma non sappiamo se salveremo il salvabile.
Aggiornamento 2/2015. Come ci si poteva attendere, meno di un anno più tardi, la ferrovia Novara-Varallo è stata chiusa il 15 settembre 2014. Vedi l'articolo Novara - Varallo, l'ultimo anno e la fine annunciata e la galleria fotografica.