Tutti i treni sviano (anche quando non lo si dice)
Riflessioni semiserie sulla liberalizzazione ferroviaria vista dal monopolista

Scritto ad aprile 2011

Sottolineo subito il sottotitolo: riflessioni semiserie. Le cose serie sono probabilmente altre, anche nella stessa ferrovia; la più seria di tutte è riuscire a trasportare gente, convincerla a usare il treno. Di questo continueremo a parlare (vedi l'ultima riflessione sul mettere ordine al servizio). Ma ogni tanto il caso gioca degli scherzetti buffi persino al monopolista, con singolari coincidenze a poche settimane di distanza. Ci è venuto spontaneo provare a raccontarle, aggiungendo alla fine qualche considerazione meno ironica e di maggior buon senso.

Si ribalta un treno tedesco

Si ribalta un treno tedesco

Questo è uno di quei casi fortunati che possiamo raccontare con sollievo perché si è miracolosamente risolto senza danni alle persone. Nella notte del 31 gennaio, dei ladri usano un furgone per sfondare una ricevitoria del lotto(!), e poi lo abbandonano sui binari(!!) della linea Milano-Venezia. Il primo treno che sopraggiunge, all'alba seguente, è un merci di NordCargo, società già del gruppo FNM e oggi controllata dalle DB, le ferrovie tedesche.
La locomotiva trascina il furgone per alcune centinaia di metri, lo fa in briciole e alla fine svia, insieme ai primi carri.
Anziché ringraziare il cielo che nessuno si è fatto male e che il botto non è toccato al successivo Regionale Brescia-Milano, che cosa titola la pagina informativa sul sito aziendale FS? Che un treno merci tedesco si ribalta. Le righe di sommario si dilungano sul blocco della circolazione e sulla proprietà del treno. Solo alla settima riga compare la ragione dell'incidente: ragione che, in qualunque modo la si voglia guardare, non ha la benché minima relazione con la proprietà del treno.

Furgone sui binari

L'incidente, spettacolare e appunto senza feriti, ha ampio risalto sulla stampa. Abbiamo provato a prendere un titolo a caso, tratto da un quotidiano gratuito, che non si può certamente annoverare tra il meglio del giornalismo italiano. Eppure il titolo ci sembra molto più oggettivo, calzante e, ci sia permesso dirlo, onesto. Era chiedere troppo?

I ritardi del treno tedesco

Per la cronaca non è finita lì. Qualche settimana più tardi compare nelle stazioni questa locandina, in cui ancora una volta le informazioni sono date in un ordine che ci permettiamo di trovare ambiguo: 1. deragliamento; 2. treno merci tedesco; 3. la causa del furgone.
Casomai la locandina sfuggisse al pendolare, lo stesso testo viene trasmesso per svariati giorni anche negli annunci sonori delle stazioni lombarde. Tra l'altro i ritardi in questione interessano appena due treni, tra le centinaia che passano ogni giorno sulla Treviglio-Brescia, e anche in fasce orarie piuttosto marginali. Ma si fa peccato a pensare che il tutto sia costruito a regola d'arte per instillare nei pendolari il dubbio che "i treni merci tedeschi fanno fare ritardo ai regionali italiani"?

 

Un inconveniente tecnico (a un treno italiano)

Un inconveniente tecnico (1)

Un'altra notte, nemmeno un mese dopo: quando si dice l'ironia del destino...
A Novi Ligure un non meglio precisato "inconveniente tecnico" blocca la circolazione dell'intera Torino-Genova. Che cosa sarà successo? Boh...

Un inconveniente tecnico (2)

Da un aggiornamento successivo apprendiamo che questo "inconvieniente" è accaduto a un treno in manovra.

Un inconveniente tecnico (3)

In serata la circolazione è riattivata, ma la dizione resta sempre la stessa.

Un (curioso) inconveniente tecnico

Però... però... fortunatamente le informazioni non arrivano solo dai siti aziendali ma anche dalle testate locali, che apprezzano la possibilità di caricare qualche video su YouTube. Ed ecco dunque la sorpresa, il mistero svelato: l'inconveniente tecnico è uno svio: sì, insomma, un treno di carrozze a piano ribassato è deragliato mentre manovrava, e una carrozza è proprio metà su un binario e metà sull'altro. E non c'è nemmeno alcun furgone, ha proprio fatto tutto da sola. Per carità, sono cose che capitano, e anche qui fortunatamente nessuno si è fatto male. Ma perchè considerarla una cosa da non dire?
Ah, che ne pensate? Dovevamo scrivere che era sviato "un treno regionale della società Trenitalia SpA controllata dal Gruppo FS, di proprietà del Ministero dell'Economia"?

 

Treni altrui, treni nostri

Gli altri treni sviano

Nell'autunno 2010 ci eravamo salvati questo interessante comunicato stampa, in cui, con sapiente uso di grassetti e superlativi, si partiva dallo svio di un merci a Cuneo per fare il nutrito elenco di tutti i merci non FS sviati negli ultimi tempi e delle conseguenze che avevano avuto sui treni regionali di Trenitalia (peraltro uno dei compiti del gestore dell'infrastruttura sarebbe anche quello di minimizzare i danni, di fronte a ogni anormalità dell'esercizio, ma questo è un altro discorso).

Tutti i treni sviano (anche quando non lo si dice)

Certamente nel comunicato stampa visto sopra si trattava "in tutte le occasioni" di "treni di società ferroviarie non appartenenti al gruppo FS". Beh, il modo migliore perché questo accada è molto semplice: basta non dire nulla degli svii che coinvolgono treni di Trenitalia. A titolo di esempio, abbiamo trovato questa notizia su un sito di informazione locale, relativa allo svio di un merci Trenitalia (anche questo ha fatto tutto da solo) a Genova Voltri, sabato 26/3/2011. Il sito aziendale - ops - proprio non se ne è accorto. Se ne sono accorti invece qualche centinaio di viaggiatori che rincasavano da Genova verso il ponente e che si sono trovati la linea interrotta per buona parte del pomeriggio.

 


E se usassimo il buon senso?
Un esempio di efficienza anche nella liberalizzazione

Linea del Brennero: è il pomeriggio di domenica 2 gennaio 2011 e il treno regionale 2259 Bolzano-Bologna comincia ad accumulare ritardo "per straordinaria affluenza viaggiatori", prima a Trento, poi a Rovereto. In parole povere, i viaggiatori sono talmente tanti che non ci stanno più sul treno: cosa di per sé nemmeno troppo imprevedibile, una domenica durante le vacanze di Natale, ma si sa che da almeno quindici anni Trenitalia non è più sostanzialmente in grado di adeguare le composizioni dei treni ai picchi di domanda. A questo punto la sala operativa di Trenitalia chiede aiuto a LeNORD, che sta effettuando l'Eurocity 87 Monaco-Brennero-Verona. LeNORD accetta e l'Eurocity raccoglie i viaggiatori che non sono riusciti a salire sul 2259, effettuando anche una fermata straordinaria a Mezzocorona.

Un mese prima, a dicembre 2010, l'URSF aveva vietato a questi stessi Eurocity di effettuare fermate intermedie perché avrebbero "compromesso l'equilibrio economico" dei servizi Trenitalia. Serve commentare? Domandarsi se è ancora il caso di pensare alla compromissione dell'equilibrio economico di un'impresa che ha addirittura difficoltà a trasportare i propri viaggiatori? Ancora più semplicemente, ci piacerebbe che un'altra idea, del tutto opposta, venisse percepita come la norma: più servizi amplificano le possibilità di muoversi, e dunque l'efficienza del sistema, anche se sono svolti da imprese ferroviarie differenti.


Argomenti correlati


[Indice della sezione / This Section]

[Home page]