Le tariffe ferroviarie


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NUOVO Eurostar City, il treno che mancava

Dal dicembre 2006 nascono gli Eurostar City, una nuova categoria di treno con prezzi a metà strada tra Eurostar e Intercity. Così, ad esempio, da Milano a Bologna, in meno di due ore ci sono sei treni con sei tariffe diverse. La tariffa Eurostar City era proprio quella che mancava?

Leggi tutti i dettagli sulla tariffa Eurostar City.

AGGIORNATO Sconti e offerte

Da dicembre 2006 sono sparite tutte le offerte promozionali in servizio interno. Leggi i dettagli sulla stagione degli sconti e scopri le tariffe che vorremmo, per rendere davvero competitivo il treno.


Paradossi tariffari di oggi
ovvero: la politica tariffaria serve davvero a portare gente sui treni?

Lucia di Pavia che deve andare in vacanza a Bonassola: quando non è detto che il treno più costoso sia anche il più veloce.
Fabiano di Sangiano che parte per Milano: il nonsenso di tariffe diversificate in un sistema di trasporto integrato.
Norma di Parma che va a Monza: due biglietti invece di uno solo e il guadagno (di Trenitalia) è assicurato.
Perché Ramona di Bellinzona è più fortunata: una tariffa sola dal Cisalpino al Regionale.
L'esercito di Pontenure: il paradosso prevedibile del federalismo tariffario.
Aggiornato C'era una volta la gita a Loano: il finale triste del giusto treno al giusto prezzo.


L'evoluzione delle tariffe FS dal 1950 al 2005

Nozioni di base, fonti e metodo di confronto

Il prezzo dei biglietti ferroviari italiani è sempre stato calcolato su base kilometrica. Dai kilometri che si devono percorrere, si risale alla fascia kilometrica: ad esempio 53 km = fascia 51-60 km. Ad ogni fascia è attribuito un prezzo base, per la tariffa cosiddetta "ordinaria", sia per la 1a, sia per la 2a classe. Anche quasi tutti gli altri prezzi (abbonamenti, supplementi rapidi, riduzioni per ragazzi, comitive, ecc.) seguono la stessa divisione in fasce kilometriche.
Di norma tutte le tariffe sono linearmente proporzionali ai km (cioè il costo al km è circa costante).

I prezzi sono sempre stati pubblicati sull'orario ufficiale delle FS. Dal 2004, con discutibile scelta, non vengono più stampati con l'orario, ma sono ancora disponibili sul sito Internet di Trenitalia: il link attuale è www.trenitalia.com/it/16b716dfc2536010VgnVCM10000045a2e90aRCRD-normtariffe.shtml ma potrebbe cambiare con frequenza. Si raggiunge comunque, dalla home page di Trenitalia, selezionando Area Clienti, Condizioni di trasporto, Normativa sul servizio interno, Condizioni e tariffe - Parte terza .

Un problema fondamentale è il confronto tra anni diversi. Per garantire la massima semplicità, si è scelto di utilizzare il coefficiente ISTAT per i prezzi al consumo. In questo modo tutti i prezzi sono stati "attualizzati" al 2004. Questa è una approssimazione necessaria ma critica: ipotizza che le tariffe ferroviarie siano cresciute in media con tutti gli altri prodotti che l'ISTAT ha considerato per calcolare il suo coefficiente. In realtà il prezzo di molti prodotti negli ultimi anni è aumentato meno di quanto risulterebbe dai coefficienti ISTAT. Ad esempio da circa 15 anni un computer medio costa circa due milioni di lire (1000 Euro), quindi il suo prezzo è in realtà diminuito.
In prima approssimazione, si può dire che, se con i valori attualizzati una tariffa appare in crescita negli anni, il suo costo reale è sicuramente aumentato. Se essa appare in diminuzione, il suo costo reale è cresciuto meno della media, ma non è detto che sia diminuito.

Sempre per semplicità, tutti i prezzi sono convertiti in Euro (questo non aggiunge alcun errore, perché il tasso di conversione è fisso). Nel foglio Excel con tutti i dati di partenza, è disponibile la doppia indicazione Lire-Euro.


Andamento della tariffa base

La prima tariffa da esaminare è la Tariffa 1 «ordinaria», vale a dire la tariffa base di tutti i treni "normali" (esclusi i vari tipi di treni rapidi). Questa tariffa è conosciuta oggi anche con il nome di Tariffa Nazionale, per distinguerla dalle 21 tariffe regionali introdotte a partire dal 1995.

Il trend storico

Per analizzare l'andamento nel tempo, si è visualizzato il costo al km della tariffa 1 di seconda classe, per vari anni dal 1961 ad oggi. Il costo è espresso in Eurocent "attualizzati" al 2004 (cioè moltiplicati per il coefficiente Istat di rivalutazione di ciascun anno), ed è calcolato per varie distanze, dal momento che di norma le tariffe non sono perfettamente proporzionali alla distanza.
In estrema sintesi si può affermare che il biglietto del treno, negli ultimi 25 anni, costa circa 5 EuroCent (100 Lire) al kilometro.
L'andamento generale mostra una diminuzione del costo reale nel primo ventennio considerato (1961-1980) e una sostanziale costanza negli ultimi 25 anni. Tuttavia, a partire dal 1989 - unico anno in cui la tariffa è risultata perfettamente proporzionale alla distanza - si evidenzia un certo aumento del costo per le distanze minori, fino a 50 km; in particolare, dal 1993 è all'incirca raddoppiato il costo del primo scaglione tariffario (10 km).

Sfruttando il fatto che nel 1989 la tariffa aveva un costo perfettamente proporzionale alla distanza (5 EuroCent attualizzati), si possono esprimere i costi degli anni successivi come variazione percentuale rispetto ai valori del 1989.
Si nota quindi che i costi per viaggi oltre i 100 km sono andati diminuendo fino a circa il 7-15% in termini reali, mentre quelli per distanze inferiori sono aumentati del 10-17% fino al 2001, cioè si sono via via penalizzati i viaggi brevi. Dal 2001 tutti i costi diminuiscono, in termini reali, per il fatto che da quell'anno ad oggi (2005) la tariffa 1 non ha più subito aumenti.


I supplementi rapidi

Il trend storico

Il costo del biglietto di seconda classe comprensivo di supplemento rapido mostra un andamento simile a quello del biglietto normale per tutto il primo trentennio: diminuzione in termini reali fino al 1981 e successiva stabilizzazione.
A partire dal 1993, tuttavia, si ha un aumento generalizzato del costo, con la sola esclusione della distanza maggiore (650 km), come meglio evidenziato nel grafico successivo.

Sempre ponendo come riferimento l'anno 1989, si evidenzia fino al 2001 un aumento in termini reali per tutte le distanze tranne l'ultima. Se il raddoppio del prezzo per la fascia di 30 km può considerarsi di interesse marginale riguardo a un treno Intercity, già l'aumento del 55% per la distanza di 50 km è tutt'altro che marginale, dato che intorno a questa fascia ricadono relazioni come Milano-Pavia, Milano-Novara, Genova-Savona, Verona-Vicenza, Parma-Modena, ecc, dove spesso l'Intercity non ha alternative di viaggio di livello intermedio (treni diretti). Lo stesso discorso vale ovviamente per il 20% circa di aumento reale tra 100 e 200 km, cioè nella fascia che, dopo l'introduzione del servizio Eurostar, risulta di maggior uso per questa categoria di treni.

Il valore attuale

Il grafico mostra come ad oggi la scelta dell'Intercity comporti un aumento di prezzo dell'ordine del 60% per tutta la fascia di distanze tipica di questi treni (70-250 km), e un aumento ancora maggiore nei casi in cui ci si trovi costretti a utilizzare l'Intercity per distanze inferiori.


Le tariffe regionali (dal 1995)

Per i dettagli sull'introduzione di tariffe distinte in ciascuna Regione, si veda la descrizione nell'articolo L'esercito di Pontenure.

Gli scostamenti tra regioni

Il trend storico per la Regione Lombardia

Il valore attuale per la Regione Lombardia


I surrogati degli aumenti tariffari

Gli aumenti tariffari sono sempre cose difficili da ottenere, da parte dell'impresa ferroviaria, per la loro ovvia valenza politica. In particolare è critico l'aumento della tariffa 1, che è inserita nel Paniere ISTAT per il calcolo dell'inflazione. Tuttavia, negli anni, sono stati pensati vari surrogati che hanno incrementato indirettamente le tariffe. E' opinione di chi scrive che molti di questi surrogati abbiano creato distorsioni e iniquità, molto più di quanto avrebbero fatto degli "onesti" aumenti tariffari normali.


Attenzione all'inganno della nuova tariffa "FLEXI"

Dal luglio 2006 le tariffe per i treni a prenotazione e supplemento (IC Plus, ES, ecc.) si distinguono in Standard e Flexi. La tariffa cosiddetta Flexi costa esattamente il 20% in più, ma, contrariamente a quello che il suo nome porta a pensare, offre una flessibilità minima rispetto alla tariffa standard. Quanti viaggiatori, di fronte alla domanda del bigliettaio: "vuole la tariffa normale o quella flessibile" saranno tratti in inganno e sceglieranno questa finta flessibilità?

Leggi tutti i dettagli sulla tariffa Flexi.


Materiale di riferimento

1. Foglio Excel con tutti i dati di partenza per i confronti tra le tariffe, mostrati in questo articolo.
2. Foglio Excel con il valore attuale delle principali tariffe ferroviarie.

NUOVO Il treno dei cento biglietti di Michele Smargiassi, da Repubblica del 15 gennaio 2008.


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